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  2021-09-07

Cracovia, una delle maggiori città della Polonia, racconta parte della nostra storia recente: la tragedia dell’Olocausto durante la seconda guerra mondiale. Il quartiere ebraico di Kazimierz, il Museo di Oskar Schidler e a pochi chilometri dalla città il campo di concentramento di Auschwitz Birkenau e il campo Plaszow sono testimonianze storiche che permettono di ripercorrere e approfondire una tragedia che non deve essere mai dimenticata. 

Durante un viaggio a Cracovia può essere dedicato del tempo quindi ad una visita alla parte della città testimone delle tragedie, come un museo a cielo aperto in cui si possono toccare con mano i luoghi della memoria. La visita Cracovia ed Auschwitz sarà un momento importante per la comprensione dei fatti accaduti durante la II Guerra Mondiale. 

Il quartiere ebraico di Kazimierz 

Il quartiere ebraico Kazimierz a Cracovia, che prende il suo nome dal re Casimiro III di Polonia, è stato il centro della vita della comunità ebraica quando nel 1495 furono costretti a trasferire le loro attività e la loro vita in questo quartiere. La comunità ebraica presente nel quartiere contava circa 65.000 persone fino a quando, durante la seconda guerra mondiale, l’invasione nazista cambiò per sempre la storia di Cracovia e del mondo.

I nazisti, dopo un primo censimento, cominciarono con le deportazioni costringendo la comunità ebraica ad essere rinchiusa nel ghetto ebraico a Podgórze costruendo mura tutto intorno al perimetro. In seguito gli ebrei rinchiusi nel ghetto vennero deportati nei vicini campi di concentramento di Auschwitz e Plaszow dove si è registrata una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità che oggi è misurabile almeno per quanto riguarda la comunità ebraica di Cracovia: da 65000 persone che abitavano il quartiere Kazimierz dopo la fine della seconda guerra mondiale ne rimasero circa 3000. 

Dopo la fine della guerra mondiale il quartiere ebraico di Kazimierz subì un grave stato di abbandono e solo negli anni Novanta è tornato alla vita grazie anche all’apporto del film Schindler’s List, girato proprio a Kazimierz. Oggi il quartiere si presenta come un museo a cielo aperto per ripercorrere la storia con monumenti commemorativi e Sinagoghe, alcune delle quali diventate musei. E’ anche il centro della vita giovanile della città, con molti locali aperti tutta la notte! Vale davvero una visita, sia per i motivi storici sia per conoscere come si è sviluppato a partire dagli anni Novanta.

La Fabbrica di Schindler

La Fabbrica di Schindler è stata un tassello importante e una piccola luce nella tragedia dell’Olocausto. Oltre il fiume Vistola, in quello che fino ad allora era Podgorze (un quartiere residenziale della città), è stato costruito il ghetto di Cracovia dove sono stati trasferiti gli ebrei che vivevano nel quartiere ebraico Kazimierz, per far spazio alla comunità tedesca che si sarebbe di lì a poco insediata nella capitale del Governatorato Generale. Un’ampia parte del quartiere fu delimitata da alte mura un luogo di transizione per gli ebrei che venivano deportati nei campi di concentramento e lavori forzati. Vicino al ghetto sorgeva la fabbrica di metalli e la sua storia è legata al suo proprietario Schindler che aprì durante l’occupazione nazista questa fabbrica ed i suoi dipendenti furono proprio ebrei per il basso costo della manodopera. L’imprenditore è passato alla storia come colui che riuscì a Cracovia a salvare circa 1100 ebrei dalle deportazioni poiché aveva preso coscienza delle atrocità messe in atto dai nazisti e riuscì a salvarli impiegandoli come forza lavoro dandogli rifugio nella fabbrica e tenendoli quindi lontani dai campi di concentramento. Oggi la Fabbrica è stata trasformata in un museo per dare la possibilità a tutti di conoscere la storia di Cracovia e della comunità ebraica del tempo. 

Il campo di Plaszow e il campo di concentramento di Auschwitz Birkenau

Nel visitare la città di Cracovia è possibile concedersi del tempo per approfondire ancora di più la tragedia dell’Olocausto.

Monumento alle vittime del fascismo. Foto di Lars K Jensen

La massiccia presenza dei nazisti in Polonia oggi è documentata dai campi di Plaszow e Auschwitz, luoghi di memoria che raccontano alle generazioni future ciò che non dovrà mai più essere ripetutocracovia-auschwitz-luoghi-memoria

  •  Il campo di Plaszow, costruito nel 1942, contò fino a 35000 ebrei stipati in situazioni disumane, prelevati principalmente dal ghetto ebraico. Fu un campo di lavori forzati in cui era difficile sopravvivere sia per le condizioni di vita ma anche e soprattutto per la crudeltà del comandante delle SS Amon Goth. 

Oggi non c’è più traccia degli edifici che componevano il campo ma sorge il Monumento alle vittime del fascismo (Pomnik Ofiar Faszyzmu) per tenere sempre vivo il ricordo e la testimonianza delle atrocità commesse in questo luogo.

  • Il percorso della Memoria di Cracovia trova la sua massima testimonianza nella visita al campo di concentramento di Auschwitz nei pressi della città. Il campo è oggi visitabile, accompagnati da guide specializzate, ed il costo dei biglietti è un aiuto per mantenere intatto un sito testimone di una parte della storia mondiale più recente. I tedeschi costruirono 3 campi, quello più grande è oggi ancora visibile ed è Birkenau. Auschwitz fu il più grande campo di concentramento costruito dai nazisti e qui furono uccisi più di un milione di persone, in gran parte appartenenti alla comunità ebraica. Una visita toccante che testimonia in concreto le atrocità messe in atto dal regime nazista che non è riuscito nella distruzione del campo per nascondere i crimini commessi.  

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